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Energia Nucleare: quanto siamo informati?

Per la rubrica falsi miti e leggende, è necessario fare un punto su ciò che riguarda l’energia nucleare.

Quando si parla di energia nucleare, bisogna sempre fare molta attenzione: sull’argomento circolano pregiudizi, ignoranza e paure spesso infondate. Ma è del tutto giustificabile. Purtroppo nessuno può dimenticare Chernobyl, ma è altrettanto vero che non possiamo ignorare che attorno a noi ci sono circa 130 centrali nucleari in Europa (Francia, Belgio, Repubblica Ceca, Svezia, Spagna, Germania per citare quelli più numerosi) e non si sono mai verificati problemi.

La posizione dell’Italia è paradossale, non vogliamo le centrali nucleari, ma ne siamo circondati.
Partiamo da un dato: gli USA possiedono circa cento centrali nucleari. La Francia ne ha 58. Il Giappone 54. La Russia 30. La Germania, l’Ucraina, l’India, la Svezia e numerosi altri Paesi ne hanno almeno una decina a testa.
Vediamo bene come questi Paesi convivano più che bene con queste presenze, senza incidenti frequenti e senza gravi problemi di sicurezza. Il tema della sicurezza, quando si parla di nucleare, è viziato da eccessiva disinformazione.
Le centrali, tra l’altro, producono quantità davvero effimere di radiazioni e gas. Se vivessimo vicino a una centrale nucleare, riceveremmo meno di un millirem di radiazioni in un
anno, molto meno di quante ne riceviamo comunque con esposizioni dovute ad altre fonti (si parla, in media, di 300 millirem a testa per lo smartphone).

Italia
Scorie

Un’altra notizia falsa in fatto di nucleare è quella secondo cui non esisterebbero soluzioni valide per smaltire le scorie.
In realtà, esistono svariate modalità per farlo in tutta sicurezza:
1. I rifiuti radioattivi a bassa attività sono smaltibili facilmente;
2. Quelli con carica media vengono smaltiti in superficie ma trattati con attenzione;
3. Solo quelli altamente radioattivi hanno bisogno di strutture idonee.

Sostanzialmente, ci sono due strade: smaltimento in superficie o smaltimento cosiddetto geologico.
Neppure va dimenticato che una buona parte di rifiuti radioattivi può essere riciclata. Si tratta di un settore ancora in fase embrionale, ma che non mancherà di riservarci delle sorprese.

Un altro mito da sfatare sull’energia nucleare è quello che afferma che una centrale nucleare potrebbe esplodere come una bomba.

In realtà, la fissione nucleare dei reattori e quella delle bombe (fusione nucleare) hanno ben poco in comune: differiscono così tanto che il parallelismo è insensato. Nella bomba atomica il rilascio è istantaneo, nelle centrali è controllato. Non c’è alcuna similitudine.
Molti sostengono poi che l’energia nucleare inquini molto, ma è ormai sufficientemente sdoganata l’evidenza che il nucleare ha impatti ambientali bassi.

Piuttosto, la domanda interessante è: l’energia nucleare può renderci davvero indipendenti dai combustili fossili?

La risposta è sì. Il nucleare è, per tutta una serie di motivi, la soluzione più efficace e più efficiente.
Se vogliamo fare un discorso incentrato sul rapporto costi-benefici, poi, e mettere a confronto le fonti rinnovabili con il nucleare, possiamo chiarire un paio di punti interessanti. Per quanto riguarda il nucleare, il costo della produzione di energia elettrica è influenzato dalla centrale: l’ammortamento dei costi di costruzione delle infrastrutture, unito ai costi della messa in esercizio e della manutenzione, fanno sì che il nucleare produca costi molto elevati. Senza contare che i tempi di costruzione e di messa in opera sono molto elevati: almeno una decina d’anni.

Se facciamo il confronto con una centrale fotovoltaica, vediamo come essa abbia dei costi di esercizio molto bassi.

I pannelli fotovoltaici, infatti, quasi non richiedono manutenzione e la produzione costa molto meno rispetto a quella nucleare. I costi dell’impianto, però, sono elevatissimi.
Se però incentriamo il nostro discorso sulla produzione, l’energia nucleare diventa estremamente vantaggiosa. I costi di produzione del nucleare, infatti, sono molto bassi. Restando nell’alveo della nostra analisi basata sul rapporto costi-benefici, il nucleare, indubbiamente, vince a mani basse. Il grosso problema dell’energia rinnovabile, da questo punto di vista, infatti, è che la produzione di energia da queste fonti non è stabile.

INFATTI..

la produzione di energia da fonti rinnovabili, infatti, dipende in gran parte dalle condizioni atmosferiche e non è stabile: presenza di sole, vento, di sufficienti masse d’acqua, eccetera. Il bisogno di energia, di contro, è costante e la rete elettrica non è una struttura in grado di immagazzinare.
La soluzione più efficiente, di conseguenza, è l’energia prodotta da fonti fossili.
Ovviamente, però, in termini di costi e di impatto ambientale, le fonti rinnovabili non hanno alcuna controindicazione.

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